Terremoto, pandemia e guerra “parlano” la stessa lingua: il 9 aprile all’Aquila viene lanciato il Toolkit di “Territori Aperti” per affrontare le emergenze e le ricostruzioni

Terremoto, pandemia e guerra “parlano” la stessa lingua: il 9 aprile all’Aquila viene lanciato il Toolkit di “Territori Aperti” per affrontare le emergenze e le ricostruzioni

L’AQUILA – Sarà il primo vero sistema informativo sulla gestione della post emergenza realizzato in Italia e tra i primi in Europa. Sarà uno strumento prezioso al servizio di amministratori, enti e comunità il Toolkit di “Territori Aperti” che verrà lanciato ufficialmente il prossimo 9 aprile all’Aquila. Il progetto di Università degli Studi dell’Aquila e Comune nasce dal “Fondo Territori, Lavoro e Conoscenza”, creato da Cgil, Cisl e Uil, con la sottoscrizione dei lavoratori iscritti ai sindacati, e si propone di creare una “cassetta degli attrezzi” attraverso analisi ed esperienze di gestione di emergenze, come il sisma del 2009 e poi quello del 2016.

Davide Martina, responsabile dei servizi Help Desk di “Territori Aperti”: “Si tratta di un lavoro straordinario, in continua evoluzione, non avrà forma cartacea e determinata nel tempo e nello spazio, ma sarà uno strumento vivo, sempre aggiornato sulle esperienze pratiche che riguardano la primissima emergenza, il post e la ricostruzione, per uscire dalla logica del classico “foglio bianco” davanti al quale spesso si trovano amministratori e sistema pubblico. In queste schede di analisi di scenari concreti un sindaco, un assessore, un ente pubblico avranno le indicazioni, in caso di sisma, incendio, alluvione ed altre calamità naturali su come gestire i servizi sociali, la mobilità, ma anche come arginare l’abbandono del territorio, attraverso misure specifiche”.

Le schede consultabili nel Toolkit non sono studi o ipotesi, ma casi concreti e specifici che derivano dalle esperienze dei terremoti del 2009 e del 2016, ma anche dalla pandemia da Covid-19, attraverso i lavori finali dei partecipanti al “Master Tecnico- Amministrativo Post Catastrofe negli enti locali”, finanziato da “Territori aperti”, giunto alla terza edizione e dai 130 progetti che si sono realizzati e conclusi nel cratere del 2016 tra Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, supportati dal “Comitato Sisma Centro Italia”, con il fondo raccolto dalle tre sigle sindacali insieme a Confindustria. Dunque, esempi concreti su come affrontare le emergenze, ma anche su come porre le basi della ricostruzione, anche sociale ed economica, valorizzando le specificità e le eccellenze dei territori, il lavoro e la formazione delle persone.

Dice ancora Martina: “Il Toolkit è uno strumento concreto messo a disposizione per dare esempi resilienti, informazione, ma anche ricerca e studio per formulare proposte di pianificazione da parte degli enti pubblici per prevenire le conseguenze di eventi da calamità naturali, in un approccio da disaster preparedness che è inoltre proponibile in questa fase di progettazione all’interno del Pnrr. Tutte le emergenze possono parlare una lingua comune, compresa la crisi ucraina a cui stiamo assistendo da più di un mese. Il Toolkit è lo strumento che può essere declinato a livello internazionale per dare risposte concrete ad esempio nell’assistenza ai fragili e alle persone in difficoltà durante la crisi umanitaria”.

Tra i partecipanti al Master di Territori Aperti la sindaca Sara Moreschini di Appignano del Tronto, uno dei comuni del “cratere” del sisma marchigiano: “Gestire l’emergenza non è una cosa facile, per questo studiare buone e cattive pratiche diventa importante. Durante il master è stato approfondito l’utilizzo dei big data: sono fondamentali per pianificare”.

Ribadisce l’importanza della formazione anche Franca d’Angeli, sindaca di Accumoli, uno dei comuni più devastati nella prima scossa del 24 agosto 2016: “Una nostra architetta, Sara Bonamici ha partecipato al master di “Territori Aperti” nelle passate edizioni e in quest’ultima c’è un altro nostro ingegnere. La loro professionalità all’interno del Comune diventa essenziale per la ricostruzione e la pianificazione. Il nostro terremoto non è stato il primo e non sarà l’ultimo. Abbiamo avuto altri fenomeni sismici nel passato e purtroppo non abbiamo fatto tesoro delle esperienze passate. Si può dire che abbiamo ricominciato daccapo”.

Il Toolkit, che avrà l’aspetto di un sito internet sempre aggiornabile e condiviso con un’impostazione fruibile a livello internazionale, verrà lanciato il 9 aprile nel capoluogo abruzzese, a partire dalle ore 10 e darà un messaggio di cultura condivisa che va oltre il sisma dell’Aquila, di cui proprio in quei giorni ricorrerà il tredicesimo anniversario dopo la tragica scossa del 6 aprile 2009. Nello stesso giorno ci sarà anche la proclamazione degli studenti che hanno partecipato alla seconda edizione del Master in Management tecnico-amministrativo post-catastrofe negli enti locali.

Dice il sindaco di Teramo e presidente di Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto: “Viviamo in un paese in cui le emergenze sono periodiche ed è fondamentale che sussista una formazione continua per intervenire a 360 gradi. Grazie al supporto dell’Università c’è una piattaforma informativa e formativa che consente di fronteggiare le emergenze seguendo un processo scientifico, non occasionale, che andrebbe riprodotto a tutti a livelli istituzionali”.

Il sito https://territoriaperti.univaq.it/

La pagina Fb https://www.facebook.com/FormazioneRicercaPrevenzione

Il canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCvbPgT9sgrN2nmSG_056ukQ/videos

Per le testate on line e le tv sono disponibili i video da utilizzare (scrivere a

lindacittadini@gmail.com)

Sarà possibile partecipare all’evento anche in modalità remota attraverso il servizio di live streaming di Ateneo, www.univaq.it/live.

Per i giornalisti interessati. L’evento di presentazione del Toolkit di “Territori Aperti” è in programma sabato 9 aprile a partire dalle ore 10 presso l’Aula Magna della sede di Coppito dell’Università degli Studi dell’Aquila. Il comunicato vale anche come invito a partecipare.

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